Da una lettera di nonna Teresa, datata 6 luglio 1958 :
(…)”E ora vi dico che Beppe, a forza di giri e rigiri è riuscito ad avere il posto da taxista publico sono appena quindici giorni ma si trova contento. e Giorgio è più di due mesi che è a Salice d’Ulzio, si e trovato un lavoro là da idraulico e così è vicino alla fidanzata e sua mamma la belle venduta. e per questo autunno anche lui intende sposarsi è così rimaneremo solo più io e Angiolina. Per fortuna che lei non intende a sposarsi perche dice che non vuole lasciarmi sola. E pensare che e sempre stata la piu scalmanata e ora è il bastone della mia vecchiaia.”(…)
(…) Nel 1985 Angiolina morì , il 25 aprile, partigiana anche in quell’occasione. Il funerale fu un evento che rifletté la vera natura della Zia: un miscuglio di sfrenata (a volte imbarazzante) allegria e di triste delusione per come non si fossero avverati i propri progetti di gioventù. L’accompagnammo a piedi dall’Ospedale di Pinerolo fino al cimitero, al passo e al ritmo di una banda jazz di Torino. Insieme a una moltitudine di amici e compagni, fuori dal camposanto, piangemmo come vitelli nel sentire una vecchia registrazione, riprodotta dall’ impianto di amplificazione del piccolo palco dell’ANPI: la voce di Hermes che cantava il suo cavallo di battaglia, “Amici“ del cantautore piemontese Gipo Farassino. Fece un commosso discorso perfino il sindaco democristiano allora in carica.
Hermes la scalmanata riposa accanto al Sacrario dei Caduti della Resistenza del Cimitero Urbano di Pinerolo. (…)