
(…)Definire il corpo dei cadetti un’associazione è una forzatura: l’addestramento era obbligatorio per tutti gli studenti, tranne per gli obiettori di coscienza, i quali svolgevano, con addosso l’ uniforme militare, i servizi accessori nell’armeria, nei depositi delle uniformi e degli strumenti delle bande musicali. Il Cadet Corps della KES era, tecnicamente, un battaglione, sotto il comando di un docente ex-ufficiale dell’esercito sudafricano(…)
(…) A me l’addestramento militare non piaceva. Odiavo dover lucidare gli anfibi tattici con spit and polish, sputo e lucido, e passare il bianchetto sulle ghette. Ero inoltre molto apprensivo quando si assisteva in divisa alla commemorazione dei caduti davanti al cenotafio nel cortile centrale. Mentre l’ufficiale cerimoniere ricordava gli ex-allievi morti nelle due guerre mondiali, mi sentivo puntati addosso centinaia di occhi, quasi a penetrarmi la pelle del collo. Sapevamo tutti che il sacrificio della nostra scuola era stato altissimo e che la maggioranza dei soldati sudafricani morti nell’ultima guerra erano caduti nella battaglia di Cassino e nell’avanzata alleata in Toscana, Emilia e in Liguria. Io speravo che si rendessero almeno conto che, pur essendo io cittadino italiano, non ero nemmeno nato in quell’epoca. Mi sentivo comunque molto a disagio. Forse esageravo.(…)
Il piazzale del Cenotafio della King Edward VII come è oggi :
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