Nel 1968, arrivato da poco in Italia dal Sudafrica – paese della discriminazione, del pregiudizio, della segregazione – mi sono sentito dire:
1) che mi avrebbero messo nella sezione “B” della classe terza liceo perché nella sezione “A” c’erano i figli di famiglie agiate e culturalmente avanzate;
2) che avrei dovuto dare l’esame di idoneità in Latino e Matematica a settembre;
3) che per prepararmi avrei potuto farmi prestare i libri di testo di seconda liceo da un certo Marcello, il quale abitava con la famiglia – “sardi, ma brava gente” – al Villaggio Azzurro, nella zona dove stavo per trasferirmi.
Se avessi potuto vedere, allora, questa magnifica foto della famiglia, avrei affrontato il nostro primo incontro senza alcuna apprensione. E’ uno scatto che ritrae sguardi intensi, di quelli che ritrovi soltanto nelle mostre fotografiche di grandi artisti.
