
Eddie Frank è un imprenditore di successo nel campo del turismo sportivo, specializzato nell’organizzazione di ascensioni sul Kilimangiaro. Abbiamo frequentato la stessa scuola elementare, negli stessi anni, senza mai essere stati nella stessa classe. Lo conoscevo perché era stato compagno di classe di molti miei amici italiani ed ebrei e perché, come Errol il Rosso, eccelleva nello sport ed era benvoluto da tutti. Ci scambiamo spesso notizie e fotografie dei nostri ex-compagni ed ex-insegnanti della YBS, utilizzando un gruppo d’interesse su Facebook.
Su Facebook Eddie aveva postato dei filmati super-8 girati da suo padre Meyer (Mike) sulle attività sportive della scuola, e anche un film in cui sua madre Evelyn recitava la parte femminile più importante, girato dal regista danese Carlsen in Sudafrica nel 1962. Poco prima di Natale ho notato che i filmati non erano più online nel gruppo dove erano stati ospitati e mi sono messo in contatto con Eddie per capire che cosa fosse successo. Eddie non ne aveva notato l’assenza e non aveva ricevuto alcuna intimazione a cancellare i due video.
Le ha perciò caricate nuovamente su una piattaforma diversa e mi ha autorizzato a diffonderne gli estremi, non prima di avermi raccontato una storia molto interessante sul film, mai uscito nei circuiti ufficiali in Sudafrica.
“Dilemma”, basato su un romanzo di scritto da Nadine Gordimer, scrittrice al bando nel suo paese, venne girato in segreto, sotto la copertura di una finta produzione documentaristica sulla vita delle casalinghe sudafricane. La polizia politica fu avvertita da un delatore, il materiale venne sequestrato, e tutte le persone coinvolte vennero interrogate. Alla madre di Eddie, un’ attrice di teatro già messa sotto sorveglianza perché dissidente anti-apartheid, venne prospettata la fine della carriera e la probabile incarcerazione. Quando, infine, dopo l’ondata degli arresti del 1963, che portò in carcere Mandela e altri dirigenti dell’African National Congress, tra cui il pittore e artista Arthur Goldreich – dirimpettaio, fino a qualche mese prima, della famiglia Frank e loro grande amico – nel 1965 i genitori di Eddie decisero di trasferirsi negli Stati Uniti, paese d’origine del padre. Le abitazioni dei Frank e dei Goldreich erano distanti nemmeno un kilometro dal nascondiglio di Mandela citato nel racconto “Sangue vagabondo”, nella stessa strada.
Il film, in inglese (con una coda di 30 minuti in danese) è interessante anche soltanto per le scene girate nella strade della metropoli di Johannesburg, e all’interno di una birreria clandestina in una township nera e per i numerosi spezzoni di musica urbana nera (di Max Roach e Gideon Nxumalo).
Il filmato super-8 della giornata sportiva è di bassa qualità e contiene un finale girato durante due gite di famiglia: una alla pista automobilistica di Kyalami e l’altra a una festa tradizionale in un compound di una miniera d’oro. I due filmati, insieme ad altri postati da Eddie sono qui: